top of page

AC E GUERRE MONDIALI - POSSIBILE?

  • Immagine del redattore: Connor1991
    Connor1991
  • 16 gen 2020
  • Tempo di lettura: 7 min

Aggiornamento: 26 dic 2020



Per coloro che sono fan di lunga data del franchise, vedere un capitolo principale ambientato nelle guerre dell’epoca contemporanea è sempre stato un sogno tra i più luminosi, ed in particolare la Grande Guerra e la Seconda guerra mondiale sono stati a lungo due degli scenari più invocati dal fandom per un Assassin’s Creed. D’altronde, è lapalissiano che i due periodi citati, così come gli altri imponenti conflitti militari che scossero il mondo nel XX secolo, porterebbero a scenari narrativi molto particolari ed intricati, nonché alla possibilità di incontrare personaggi storici il cui nome è ancora vivo nelle memorie di tutti noi.


L'instaurazione del Terzo Reich da parte di Adolf Hitler, il gangsterismo italo-americano simboleggiato ad Alphonse Capone o ancora l'alba del regime comunista perpetrato dal sovietico Iosif Stalin; questi sono solamente alcuni degli scenari in vorremo vedere ambientarsi l'epopea dei sicari incappucciati. Ma al netto di quelle che sarebbero narrazioni di fattura potenzialmente ottima, dovremmo anche far fronte ad una radicale e necessaria trasformazione del gameplay, il quale potrebbe in un certo senso rappresentare il perché non potremo mai vivere una simile esperienza.

Questo che dunque ci proponiamo di fare oggi in questo articolo è di analizzare i pro ed i contro, sia narrativi che di giocabilità, di un ipotetico Assassin’s Creed ambientato in epoca contemporanea. Per cominciare, vogliamo aprire, quasi simbolicamente, con una citazione presa dal Glifo 12 lasciato dal Clay Kaczmarek in eredità a Desmond Miles; l'estratto proviene da una missiva scritta da Henry Ford per il suo confratello templare Thomas Edison, riguardo alla seconda guerra mondiale:


"Ma ora ho restituito il FE4: secondo le istruzioni, l'ho inviato in Europa. È nelle mani di H, quindi presumo che a breve inizierà la guerra. Lasciamo che si diverta (questo genere di purghe fanno bene all'Europa), poi metteremo fino a tutto con un grande botto, come previsto. Il caos generato dalla guerra favorirà l'instaurarsi di un nuovo ordine!"

Sulla base dell'ambientazione geografica e temporale cambia la gran parte della caratteristiche di gioco di un Assassin's Creed; l'epoca contemporanea vedrebbe un massiccio uso di armi da fuoco.

Fatto ciò, entriamo subito nel vivo dell'articolo esaminando tutte le possibili trasformazioni della modalità di gioco; a tal scopo è cruciale individuare i pilastri fondanti su cui poggia il gameplay di un Assassin’s Creed: esplorazione, combattimento e infine stealth. Riducendo all'osso gli elementi essenziali per costruire ognuna delle possibili azioni di gioco caratteristiche del franchise, sono questi i tre risultati che si presentano. Come si potrebbero mostrare queste componenti ludiche se inserite in un contesto novecentesco? Per rispondere a questo interrogativo, bisogna aver ben chiaro il concetto di Assassin's Creed come un franchise estremamente flessibile. Questa proprietà deriva dal suo sfruttare la storia come palco scenico della sua narrazione, e di conseguenza la modalità di gioco può variare, anche di molto, in funzione di ambientazione geografica e temporale - di fatto nessun capitolo è uguale ad un altro.


Se infatti prendessimo in considerazione la componente esplorativa, ci troveremmo di fronte alle prime, grosse difficoltà: grazie alla crociata dei gemelli Evie e Jacob Frye contro l'oppressione capitalista della Londra vittoriana, abbiamo già avuto modo di osservare il sensibile cambiamento urbanistico affrontato dalla società internazionale del XIX secolo, con strade molto larghe per agevolare il traffico veicolare. La larghezza stradale implica ovviamente una grande distanza degli edifici, tant'è che per i leader dei Rooks fu necessario l'uso di un rampino per potersi spostare da una carreggiata all'altra. Ricostruire una simile composizione stradale è chiaramente possibile, ma è anche altrettanto limitante nei confronti della corsa acrobatica, per anni una tra le meccaniche di movimento più care al franchise.

In un ipotetico capitolo principale ambientato nelle guerre mondiali, o comunque in epoca contemporanea, l’esplorazione mediante corsa acrobatica vedrebbe una massiccia sostituzione da parte dei mezzi di trasporto – come avvenuto in Syndicate.

In una simile eventualità sarebbe decisamente preferibile l'utilizzo dei mezzi di trasporto per spostarsi all'interno della mappa, poiché sono più pratici e veloci, rispetto ad una combinazione di scalata su parete e rampino per raggiungere gli edifici sull'altro lato della strada. Ne deriva che tutte quelle spettacolari manovre di parkour osservate per esempio in Unity si andrebbero inevitabilmente a perdersi, o almeno sarebbero relegate esclusivamente ad ambienti specifici. In conclusione, la quasi totalità dell'esperienza esplorativa andrebbe fruita tramite i mezzi di trasporto; ciò potrebbe non essere però un aspetto del tutto negativo, poiché potrebbe portare a sequenze di gioco molto action. Alcune delle possibilità potrebbero essere il pilotaggio di aerei da caccia oppure di carri armati; l'idea di sfruttare armi belliche potrebbe essere reinterpretata da Brotherhood in una chiave più contemporanea.

.

A questa corposa rivoluzione del sistema esplorativo, andrebbero affiancati un combat system e uno stealth cambiati in maniera ancor più drastica. Queste due componenti sono infatti estremamente legate tra loro, dal momento che nella totalità dei casi, dove fallisce un approccio silenzioso subentra lo scontro diretto. Sotto quest'ultimo aspetto Assassin's Creed ci ha abituato a combattimenti dal ritmo più o meno incalzante, ma tutti quanti basati sull'arma bianca.

È praticamente scontato che in un periodo come la seconda guerra mondiale o la guerra fredda questa tipologia di armi andò incontro ad un declino, venendo sostituita dalle ben più letali armi da fuoco. Dato che queste causano una neutralizzazione del bersaglio immediata, si rivelerebbe necessario rafforzare di più il comparto stealth a discapito del combattimento; il risultato sarebbe un capitolo di Assassin's Creed nel quale il combattimento viene pressoché sacrificato.

Seppur molto blandamente, una piccola meccanica di creazione di spazi d’ombra per favorire approcci stealth è stata già proposta nella sequenza di Prima guerra mondiale rivissuta con Lydia Frye.

Contrariamente, lo stealth si aprirebbe a nuove frontiere: potrebbe ad esempio introdurre l'uso di spazi d'ombra per un miglior occultamento, magari creandoli mediante un sabotaggio della corrente elettrica. Ancora, l'intelligenza artificiale potrebbe essere resa più sensibile, inducendo i nemici a reagire una volta uditi suoni e rumori sospetti; direttamente da Unity potrebbe infine essere riesumato il sistema di scassinamento di porte e finestre grazie ad un numero limitato di grimaldelli.


Volendo complicare il tutto, si potrebbe seguire la scia dei primi Metal Gear e fare in modo che tutto l’equipaggiamento necessario venga recuperato direttamente sul campo. In summa, è chiaro che ad un impoverimento del combattimento hand-to-hand, lo stealth dovrebbe subire una netta impennata per complessità e preponderanza – in accordo con uno dei principi fondamentali del Credo, tra le altre cose, ritrovando perciò un riscontro positivo anche nella lore del franchise.

Ma come detto in precedenza ciò non esclude la presenza di fasi più movimentate se non addirittura frenetiche; qualora un'infiltrazione dovesse fallire risulterebbe inevitabile il dover imbracciare fucili e pistole per completare la missione; eventuali meccaniche da sparatutto potrebbero essere ispirate per esempio dai TPS più classici, con tutto l'armamentario del caso: fucili semiautomatici, armi silenziate, granate fumogene ed esplosive.


Ma ribadiamo che complessivamente il tutto dovrebbe puntare allo stealth, trasformando di conseguenza Assassin’s Creed in un capitolo puro del genere. Possiamo allora concludere che, in linea completamente generale, ambientazioni di epoca contemporanea ricalcherebbero la falsariga di un Metal Gear, o di uno Splinter Cell, altro titolo proprio del genere stealth sviluppato da casa Ubisoft.

Si tratterebbe di uno stravolgimento del gameplay molto importante, marcato tanto quanto la recente virata verso il genere action-GDR. Proprio in virtù di ciò, se mai avessimo l'opportunità di testare con mano una simile capitolo, potrebbe sapere di un Assassin’s Creed molto lontano dalla concezione classica della saga.

La giustificazione narrativa fornita nel merito di capitoli ambientati nel Novecento.

La sola cosa che potrebbe limitare la produzione di un simile gioco è una dichiarazione contenuta nella lore: secondo un'indagine effettuata dagli analisti dell'Abstergo Entertainment esiste la possibilità che l'Animus non sia in grado di raccogliere i dati necessari per la ricostruzione della simulazione; ciò sarebbe teoricamente dovuto ad un particolare stato mentale in cui giacciono le persone alla guida di un veicolo, che ostacolerebbe la raccolta dei dati. Codificare delle funzioni extra dell'Animus affinché questo problema possa ovviarsi è da loro ritenuto uno spreco di risorse, per cui in linea teorica sussiste una giustificazione narrativa piuttosto chiara del perché non avremo mai un capitolo principale in salsa novecentesca.


Ma giacché stiamo divagando nel campo delle ipotesi, proseguiamo l'articolo analizzando il vasto comparto narrativo che si potrebbe sfruttare nel produrre un simile capitolo della saga; da precisare che l'ambiente novecentesco non è per niente nuovo ad Assassin's Creed, ma al contrario tra un media e l'altro si è costruito nel tempo un quantitativo di lore abbastanza imponente. Tra gli eventi di maggior spicco dell'epoca vi è indubbiamente la nascita del volto pubblico dei Templari, la multinazionale farmaceutica nota come Abstergo Industries, scaturita da ampie manipolazioni politiche, sociali ed economiche attuate dai Templari su scala globale. Questa serie di iniziative erano conosciute tra i membri dell'Ordine come Il Piano, basato sullo scatenamento della seconda guerra mondiale: furono infatti i Templari ad appoggiare l'ascesa del nazista Adolf Hitler alla cancelleria tedesca, donandogli la Mela dell'Eden che fu di Nikola Tesla.

La costruzione del Die Glocke per i viaggi nel tempo è una delle iniziative cruciali compiute da Assassini e Templari durante la seconda guerra mondiale.

Salito al potere, nel settembre 1939 il capo di stato tedesco invase la Polonia, dando inizio ad un conflitto su scala globale proprio come pianificato dai Templari che lo manipolavano; la paura e la povertà che ne scaturirono permisero all'Abstergo, fondata ufficialmente due anni prima della guerra, di sbancare più facilmente il mercato finanziario, diventando ben presto una leader dell'economia aziendale. Alcune tra le più brillanti menti di quell'epoca rientrano tra i fondatori ufficiali dell'Abstergo, essendo peraltro tutti quanti dei Templari: Ransom Olds, William Firestone, Thomas Edison ed Henry Ford sono solo alcuni tra questi nomi. I problemi per l'Ordine sorsero quando il Führer divenne incontrollabile nella sua sete di conquiste militari, motivo per cui venne concordata la sua eliminazione; a questo proposito venne stretta una temporanea alleanza con l'Assassino americano estremista Boris Pash, che partecipò al progetto nazista codificato come Die Glocke.


Tale progetto era basato sull'obiettivo di compiere un viaggio nel passato, così che si potesse impedire l'ascesa al potere di Hitler. La costruzione del Die Glocke, considerato a tutti gli effetti un proto-Animus, venne affidata al comandante nazista Gero Kramer, che tuttavia non portò mai a termine per via dei sabotaggi di Nikola Tesla - rapito dai Templari e spacciato per morto. Boris Pash tentò di replicare nuovamente il viaggio temporale mediante il Progetto Philadelphia, ma anche questo fu un completo e assoluto fallimento. Alla fine, furono gli Assassini ad eliminare Hitler nell'aprile 1945, uccidendolo con un colpo di fucile mentre tentava una disperata fuga dal Führerbunker per raggiungere Winston Churchill.

Anche le vicende che coinvolgono la Bloodstone Unit rappresentano un accattivante scenario narrativo per un Assassin's Creed.

Il colonnello Boris Pash venne anche coinvolto nelle operazioni della Confraternita durante la Guerra del Vietnam e la Guerra Fredda, ed in particolare fu quello il periodo in cui compì il suo maggior atto di deturpazione verso il Credo: addestrò e formò personalmente la celebre Bloodstone Unit, un reggimento di Assassini altamente addestrati e che rispondessero solo e solamente ai suoi ordini. Ogni membro della squadra subiva un lavaggio del cervello da parte di Pash, ampio conoscitore delle tecniche di manipolazione e intimidazione del Project BLUEBIRD utilizzate dalla CIA e dai servizi segreti statunitensi. In quegli anni tutte queste opere compiute da Pash venivano insabbiate dallo stesso Mentore americano, che supportava le sue azioni sperando che rappresentassero un colpo decisivo nella loro guerra contro i Templari; scopo secondario della Bloodstone Unit era infatti la ricerca e l'acquisizione di Frutti dell'Eden con i quali Pash potesse proseguire i suoi esperimenti di controllo mentale - che no esitava ad esercitare anche sui membri stessi della taskforce.

Possiamo affermare, in definitiva, che un eventuale capitolo principale della serie ambientato in epoche storiche così vicine alla nostra avrebbe modifiche non indifferenti nella modalità di gioco, necessarie al fine di contestualizzarsi al meglio con quelli che, d’altro canto, sono spunti narrativi tra i più accattivanti che si possano immaginare, in grado di sfociare in sceneggiature di egregia qualità.

コメント


Assassin's Creed è un marchio registrato di Ubisoft Entertainment.

Tutti diritti riservati. Questo sito è sviluppato da fan e non è in alcun modo una creazione Ubisoft.

Tutti i contenuti in esso riprodotti e i diritti su di essi appartengono a Ubisoft.

Il Salotto degli Assassini 2011-2021

IL SALOTTO DEGLI ASSASSINI

  • Instagram Square
  • twitch
  • Youtube Square
  • Facebook Square
bottom of page