LA GLORIA E LA TRAGEDIA DI RE LERION
- Connor1991
- 19 gen 2021
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Padre di tre fra le avversarie più coriacee e potenti di tutto il mondo proposto da Assassin's Creed: Valhalla, l'aldermanno Lerion è la figura centrale di una delle epoee più drammatiche e sanguinose incontrate da Eivor Varinsdottir lungo la sua conquista dell'Inghilterra.
Una storia di ascesa e disfatta la cui ispirazione trova una radice puramente letteraria, e precisamente nel King Lear di William Shakespeare; il risultato è una vicenda di complotto, tradimento e usurpazione tanto breve quanto avvincente.
Come è intuibile, il mito di Lerion e delle sue tre figlie saranno l'argomento centrale di questo articolo. Cominciamo subito col dire che la quasi totalità delle informazioni su queste misteriose figure provengono dai documenti dispersi all'interno della loro decadente dimora, situata nella zona nord-est dell'Anglia orientale. Secondo questi stessi documenti Lerion era un discendente dell'antica Dinastia dei Wuffinga: storicamente questa era stata una stirpe di potenti sovrani che governarono l'Anglia orientale tra il V e il VII secolo, e il cui ultimo re morì senza eredi diretti nell'anno 746.

Con la morte della dinastia regnante il regno passò sotto l'egida di diverse case reali che secondo Lerion avevano usurpato un trono suo per diritto di sangue. L'aldermanno e le sue figlie vissero infatti intorno alla prima metà del IX secolo come casata vessillifera dei sovrani angli; Lerion in particolare godeva di una progenie composta da tre bellissime figlie: Cordelia, Goneril e Regan. Dai documenti è possibile intuire che egli fosse molto orgoglioso del proprio sangue reale, ma che ancora più forte fosse la sua devozione verso l'Ordine degli Antichi.
Egli era infatti uno stimato membro della cabbala e un intimo confidente del confratello Ælle II di Northumbria, con il quale si era scambiato una lettera che cita la promessa di sostegno militare da parte del regno più a nord. Nel nome della loro comune devozione verso l'Ordine infatti stavano congiurando per usurpare il torno di re Burgred di Mercia, il cui posto sarebbe stato preso proprio da Lerion, desideroso di rivedere la propria dinastia tornare potente come un tempo.
Da un'altra lettera possiamo tuttavia osservare il preludio del suo fallimento: essa venne scritta da Romulf, vescovo di Northwic e consigliere personale dell'allora sovrano degli angli, Edmund il Santo; il testo conferma che il re fosse a conoscenza delle macchinazioni di Lerion contro i merciani e per scongiurare una guerra venne ordinato all'aldermanno di recarsi nella capitale del regno e rinnovare il suo voto di fedeltà.

Ulteriori lettere rintracciate da Eivor nelle rovine della decadente tenuta di Lerion, confermano che quest'ultimo non abbandonò il suo piano e non si presentò al cospetto di re Edmund. Al contrario pare che coinvolse anche un suo amico e thegn (titolo che indicava un conte nell'antico linguaggio anglosassone) di nome Leofwine, che garantì il suo supporto militare a patto che Lerion scongiurasse le voci secondo le quali fosse seguace di una fede pagana. Essendo infatti un membro dell'Ordine degli Antichi, l'aldermanno venerava la razza estinta degli Isu come incarnazione massima dell'uomo, auspicando un Nuovo Ordine Mondiale in cui veniva ristabilito il dominio dell'antica razza.
Proprio a causa della sua reale vocazione pagana e non cristiana, sembra che Leofwine tradì il suo amico portando alla luce le sue macchinazioni. Possiamo infatti leggere in una lettera che come ricompensa re Edmund gli concesse un terzo dei possedimenti terrieri di Lerion, il quale venne messo a morte per tradimento senza mai realizzare la sua ambizione di diventare re. I rinforzi militari promessi da Ælle non giunsero mai in suo supporto.
Le sue tre figlie, colme di rabbia e risentimento per la sorte del loro amato padre, bruciarono e distrussero la loro tenuta, disperdendosi in tutta l'Inghilterra come vendicatrici di Lerion stesso. La loro dimora ormai ridotta ad un rudere venne prima ispezionata un altro thegn di nome Æthelstan e successivamente da Leofwine stesso, che si stabilì temporaneamente nelle rovine nella speranza di scoprire il tesoro custodito da Lerion dentro la sua cripta.

Lerion infatti era segretamente in possesso dell'Elmo di Thor, ovvero il rarissimo copricapo da battaglia indossato proprio dall'Isu che brandiva Mjollnir, necessario insieme all'armatura per poter sollevare il potente Frutto dell'Eden. Il manufatto era stato rinchiuso nella cripta sotto alla mostruosa statua celebrativa di Lerion e poteva essere schiusa solamente inserendo nella statua medesima le tre spade di Cordelia, Regan e Goneril. Queste vennero rintracciate ed uccise da Eivor, che recuperò e le armi e schiuse l'antro del re prendendo possesso dell'elmo.
Una storia di ambizione e disfatta marcatamente shakespeariana, che rende più chiara l'estensione del potere dell'Ordine degli Antichi e il loro desiderio di installare un loro membro in ognuno dei quattro grandi regni di Inghilterra.
Non sarà stata fra le avventure di maggior spicco vissute al fianco di Eivor, ma quella di Lerion è una storia che difficilmente non si può apprezzare.
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