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GLI ISU DELL'IRLANDA - I TÚATHA DÉ DANANN

  • Immagine del redattore: Il Salotto degli Assassini
    Il Salotto degli Assassini
  • 20 gen 2021
  • Tempo di lettura: 11 min

Aggiornamento: 9 apr 2021



Le avventure di Eivor Morso di Lupo tra i regni sassoni dell'Inghilterra hanno indubbiamente sollevato degli importantissimi retroscena, mettendo in luce un’altra fase dell’eterno scontro tra Occulti e Ordine degli Antichi - rispettivamente gli Assassini e i Templari odierni. Ad essere enfatizzati maggiormente sono stati alcuni segreti degli Isu, a noi conosciuti anche come Prima Civilizzazione o Precursori. Ed è proprio a partire dalle nuove informazioni sugli Isu che prende piede la realizzazione di quest’articolo, nel quale proveremo a correlarli con la prossima avventura di stampo irlandese che vivremo nei panni di Eivor.


Si tenga bene a mente che non vi è niente di ufficiale nelle righe successive, ma se c’è una cosa che questa ci ha insegnato è che, per quanto si possa viaggiare con la fantasia, a volte la verità è più vicina di quanto sembri. Senza perderci in ulteriori convenevoli, gettiamoci nel nostro viaggio verso l’enigmatica Irlanda, in attesa dell’espansione L'Ira dei druidi.



 

I messaggi degli Isu


All'interno della Caverna di Myrddin, presso il complesso di Stonehenge, è possibile imbattersi in lastre come questa. Una reca il nome di Lug l'Eclettico, mentre l'altra è firmata a nome di Mórrígan.

Per prima cosa, bisogna capire perché dovrebbe esistere un collegamento tra questa grande isola dell'arcipelago britannico e la razza degli Isu; la base fondante su cui poggia l'intero articolo è infatti situata in una caverna del Wessex, dentro la quale, tra alcune rovine di chiara architettura Isu, è possibile recuperare Excalibur, la celebre spada del ciclo arturiano. All’interno di queste rovine, che probabilmente appartenevano ad una caserma militare, oltre alla già citata Spada dell'Eden, sono presenti anche delle lastre in lingua Isu, il cui significato è incomprensibile dentro la simulazione ricreata dall'Animus HR-8. Per fortuna, basta consultare alcuni documenti del Laptop di Layla per la traduzione dei due testi più curiosi. Il primo di questi è firmato a nome di Lug l'Eclettico:


"In guerra e in amore c’è solo un obiettivo; la ricerca di un futuro migliore."

La seconda lastra invece porta il nome di Mórrígan:

"Il destino è il nome che i deboli danno alla loro codardia. I forti creano il proprio futuro."

Dal momento che entrambi si esprimono nella lingua degli Isu, è matematico ritenere che appartenessero anche loro alla medesima razza. Ma cosa ancor più interessante è il loro legame con le leggende che circondano uno dei popoli più misteriosi dell’antica Irlanda: i Túatha Dé Danann, che come ben sappiamo dal materiale promozionale dei contenuti post-lancio, saranno l'oggetto di culto della fazione antagonista affrontata da Eivor nella medesima isola; tale fazione è denominata Figli di Danu, e il loro legame con gli Isu trova ragion di essere nelle righe che seguono.

 

Il quinto dei sei popoli


I Cavalieri di Sidhe; rappresentazione artistica dei Túatha Dé Danann ad opera di John Duncan. La loro devozione all'ordine e alla civilità si esprime con una idealizzazione umana del loro aspetto.

I cosiddetti Túatha Dé Danann furono il quinto di sei leggendari popoli preistorici che, secondo le leggende irlandesi, colonizzarono l’isola prima dei Gaeli; alcuni cronisti medievali riportano che gli dei di questo mitico popolo coincidessero, in tutto o in parte, con le stesse divinità adorate dal popolo gaelico. L’etimologia del nome del quinto popolo è ancora oggi piuttosto controversa, ma potrebbe essere tradotto liberamente come Le tribù della dea Danu, come riferimento alla loro supposta discendenza dalla grande dea Danu - è curioso sottolineare che questa entità, anche chiamata Anu, fosse spesso assimilata anche alla dea Mórrígan.


Una delle fonti più consultate sulla storia di questo mitologico popolo è il Lebor Gabála Érenn, traducibile come Libro delle conquiste d’Irlanda; in esso vengono narrate le vicende di tutti i popoli che colonizzarono l’isola. Da adesso in poi dunque esamineremo il contenuto di quest'opera, facendo riferimento ai Túatha Dé Danann per come in esso vengono riportati: un miscuglio di popolazioni e culture coesistenti; per questioni di celerità faremo riferimento a loro anche con il solo nome di Danann.


Nel suddetto libro, si narra che al loro arrivo in Irlanda le tribù entrarono in contatto (e in seguito in guerra) con un’altra popolazione stanziatasi in quelle terre tempo addietro, ovvero i Fomori; come i Danann, anche costoro erano considerati esseri divini o al più semidivini, con una sola grande differenza: mentre il primo rappresentava le forze del caos e della natura selvaggia, i Danann era devoti perseguitori dell'ordine e della civiltà. Già in prima battuta emerge una forte analogia con il conflitto eterno tra Assassini e Templari, che si basa sulla medesima dicotomia ideologica.

Rappresentazione artistica dei Fomori, che nell'immaginario collettivo hanno delle fattezze bestiali.

È importante sottolineare come i Danann fossero discendenti di un altro antico popolo che abitò le terre irlandesi tempo addietro: i cosiddetti Figli di Nemed. Costoro governavano infatti i territori a nord dell'Irlanda, da quattro città diverse: Falias, Gorias, Murias e Finias; queste sono descritte come splendenti città traboccanti di scienza, arte, magia, architettura e negromanzia. Il dominio nemediano incontrò la sua fine quando vennero massacrati dai Fomori, che reclamarono la sovranità dell'isola. Sconfitti e senza dimora, gli ultimi Figli di Nemed raggiunsero le isole del nord, dove si istruirono nella sapienza e nelle discipline druidiche.


Dopo molto tempo, i loro discendenti, che erano appunto i Túatha Dé Danann, progettarono la riconquista dell'Irlanda, governata a quel tempo da un altro popolo di ascendenza nemediana: i temibili Fir Bolg. I Danann ritenevano infatti che l'isola spettasse loro per diritto ereditario. Ma nel frattempo si erano anche stabiliti in Scandinavia, dove strinsero un'alleanza con gli stessi Fomori; la convivenza etnica tra i due popoli portò a disparate unioni matrimoniali, dalle quali venne a formarsi una discendenza mista - si tenga a mente questo incrocio culturale, poiché verrà ripreso nelle fasi postume dell'articolo.


Sbarcati in Irlanda sotto la guida del loro re, Núada, i Danann si scontrarono con i Fir Bolg in quella che fu la Prima Battaglia di Mag Tuired, combattuta presso la Contea di Mayo secondo le cronache. Sebbene ne fossero usciti vittoriosi, re Núada perse il braccio destro durante una battaglia contro il campione nemico; il gravissimo handicap lo rese, secondo le tradizioni del suo popolo, inadatto al governo. Venne pertanto sostituito da Bress, il quale era fomoriano per parte di padre.

Egli regnò per sette anni in modo disastroso e dispotico, abdicando e chiedendo asilo ai suoi parenti fomoriani per la riconquista del trono; suo padre Elatha riuscì ad ottenere per il supporto dell'allora sovrano dei Fomor, il potente Balor. Nel frattempo i Danann restituirono la corona irlandese a Núada, che grazie ad un'avanzatissima protesi d'argento costruita per lui dal fisico Dian Cecht poté riacquistare l'uso del braccio perduto.

Caricatura artistica della Seconda Battaglia di Mag Tuired.

Fu dunque in base a queste premesse che Danann e Fomori si scontrarono nella Seconda Battaglia di Mag Tuired, stavolta nella Contea di Sligo. Durante la cruenta battaglia, il re Núada perse la vita per mano di Balor, che venne però ucciso da Lúg Sámildanach, il quale, nonostante fosse fomoriano per stirpe materna, venne messo a capo dell'armata Danann in virtù della sua profonda conoscenza di ogni arte.

Riconquistata la loro amata isola, i Túatha Dé Danann elessero Lúg come loro nuovo sovrano, regnando per un lunghissimo tempo. Ma come per i loro antenati nemediani, vennero infine sconfitti dal popolo iberico chiamato Figli di Míl, antenati dei celti Gaeli.


Costoro riuscirono a sbarcare in Irlanda nonostante i molti incantesimi protettivi adoperati da Danann per tenerli lontani, sconfiggendoli poi nella Battaglia di Óenach Taillten. Sconfitti, i Danann accettarono di lasciare i loro domini agli invasori; quindi si ritirarono nel sottosuolo e dentro colline fatate, dove condussero un'esistenza felice e immortale, trasformandosi secondo il folklore in creature soprannaturali.



 

Le principali divinità celtiche


  • Núada: il primo sovrano dei Túatha Dé Danann, perse il braccio durante la battaglia contro i Fir Bolg, sostituendolo con una protesi d’argento, da cui il suo soprannome; in genere viene associato a Dagda e Lúg, con i quali forma una Triade - come ci è noto le triadi sono una formazione sociale molto ridondante tra gli Isu. Formidabile guerriero, Núada brandiva una spada talmente potente da renderlo quasi invincibile in battaglia - parleremo successivamente di cosa potrebbe rappresentare quest'arma. La già citata mancanza del braccio e l’abilità in combattimento riportano alla mente alcuni attributi del dio norreno Tyr.

  • Dagda: conosciuto come Eochaid, Ollathair e Ruadh Rofhessa, egli il secondo dio della Triade principale, venerato come signore della folgore al pari di Giove. Fu il compagno di Mórrígan ed ebbe numerosi figli, tra cui Brigit, Bodb Derg, Cermait, Aed, Midir, e Aengus. Possedeva una clava con delle celebrate proprietà curative, un’arpa magica capace di allietare l’animo di chiunque e infine un calderone talmente capiente da non svuotarsi mai e garantire persino la resurrezione.

Cú Chulainn guida il suo carro in battaglia; in alto a destra, Morrigan sotto forma di corvo. Dopo che Cú Chulainn la respinse, la dea ne provocò la morte in battaglia per reclamare la sua vita.
  • Lúg l’Eclettico: protettore dei mercanti, dei viaggiatori e dei ladri, nonché maestro ogni disciplina conosciuta al mondo; la da questa virtù deriva anche il suo soprannome. Formava una Triade divina insieme a Núada e Dagda, venendo spesso associato anche ai giuramenti, alla verità, alla legge e alla legittima regalità. Interessante notare come la sua figura presenti numerosi parallelismi con divinità di culture diverse: il fatto che sia il protettore dei mercanti e dei viaggiatori lo ricollega al dio greco-romano Mercurio, così come ai norreni Tyr e Odino. Proprio come quest'ultimo e la sua infallibile Gungnir, anche Lúg possedeva una lancia che non mancava mai il bersaglio; alla sua morte quest'arma passò in eredità a suo figlio Cú Chulainn, un semidio soprannominato Mastino dell’Ulster .

  • Mórrígan: dea associata alla morte, al fato e alla guerra, ma anche alla seduzione e alla fertilità. Viene descritta come mutaforma, dato che spesso e volentieri si trasformava in corvo per sorvolare i campi di battaglia. Era anche legata alle dee sue sorelle Macha e Badb, con le quali formava una seconda Triade chiamata Morrígna. Quando Macha morì per mano di Balor nella Seconda Battaglia di Mag Tuired, la dea Nemain prese il suo posto nella triade; si ritiene che le tre donne fossero in realtà tre diversi aspetti della stessa dea Mórrígan. Altre fonti riferiscono che ella possa essere una personificazione della dea Danu, madre del popolo irlandese, oppure della dea Brigid, protettrice dei druidi, dei poeti e degli indovini.

  • I Trí Dée Dána: si tratta di tre fratelli: Goibniu, Creidhne e Luchtaine. Essi erano famosi fabbri e carpentieri, soprannominati I Tre delle arti per via della loro abilità manuale e la maestria nel forgiare le armi dei Danann contro i Fomori. Per quanto divinità minori, la loro abilità nella creazione di armi e oggetti magici è simile a quella dei nani della mitologia norrena.

 

I Quattro Tesori d'Irlanda


Durante l'invasione dell'Irlanda, il popolo dei Túatha Dé Danann portò con sé quattro preziosissimi tesori, tre dei quali sono già stati menzionati nel paragrafo precedente:

  • Claíomh Solais: arma appartenuta al re Núada, viene indicata anche come Spada di Luce. Descritta come un'arma splendente, capace di rendere invincibile chiunque la impugni. In alcune fonti viene associata alle altrettanto portentose Caladbolg ed Excalibur, e non è neanche da escludere che possano essere tutte e tre la medesima arma.

  • ·Lancia di Lúg: posseduta anche da suo figlio Cú Chulainn, non mancava mai il bersaglio e viene spesso associata linguisticamente a Caladbog. Come detto in precedenza, ha una corrispondente nella mitologia nordica con Gungnir.

  • Calderone di Dagda: descritto come talmente grade da non svuotarsi mai; può anche garantire la resurrezione. Nella mitologia nordica viene spesso assimilato al Calderone di Hymir, che abbiamo incontrato con Havi nel corso dell'avventura a Jotunheim.

  • ·Lia Fáil: chiamata anche Pietra del Destino, è un megalite presso il quale venivano incoronati i Re supremi d'Irlanda. Secondo le leggende, fu spezzata in due dalla spada di Cú Chulainn.

Excalibur potrebbe anche essere la leggendaria Spada di Luce, o semplicemente in linea generale, il tesoro irlandese potrebbe essere una Spada dell'Eden.


 

I Túatha Dé Danann sono degli Isu?


Andiamo ora al punto dell'articolo: i Túatha Dé Danann sono degli Isu?

Non ci sarebbe da stupirsi se, in virtù di quanto raccontato in precedenza, la risposta fosse affermativa. Le visioni oniriche di Eivor, facendo emergere i ricordi di Havi sepolti nel suo DNA, ci hanno catapultato dritti al tempo della Prima Civilizzazione, sottolineando, mediante la guerra tra Æsir e Jotnar, che tra loro vi fosse una importante differenziazione etnica, geografica e sociale. Gruppi differenti di Isu con sistemi sociali e culturali differenti, distinguibili peraltro grazie a prominenti differenze fisiche: la differente statura degli Jotnar rispetto agli Æsir potrebbe essere il tratto distintivo della loro etnia, in quanto ci è noto grazie alle simulazioni di Atlantide create da Aletheia, che il pantheon-greco romano fosse molto più alto della media umana.

Le marcate differenze fisiche, culturali ed eclettiche tra Jotnar e Æsir suggeriscono che anche nella Prima Civilizzazione fossero presenti diverse etnie.

Queste marcate differenze fisiche non possono essere semplicemente volte a distinguere le due fazioni da un punto di vista visivo, in quanto, anche nell'ambito stesso dell'evoluzione della vita sulla Terra, deve necessariamente sussistere una marcata differenza etnica anche tra la Prima Civilizzazione. Possiamo allora concludere che i Túatha Dé Danann fossero a loro volta una delle tante etnie Isu; il medesimo ragionamento è applicabile ai Fomori, ai Fir Bolg, i Figli di Mir e il popolo nemediano. A sostegno di questa ipotesi si ha, in prima battuta, lo sviluppo tecnologico e scientifico che secondo il Lebor Gabála Érenn caratterizzò questo popolo: si parla di una grande arte scientifica e fisica, spaziando anche fino al confine dell'alchimia.


Un popolo eclettico e molto evoluto, per affondare le sue radici nella preistoria. Non è neanche detto che il conflitto tra questi popolo tanto frammentati sia contemporanea a quello tra Æsir e Jotnar; sappiamo infatti che tempo prima della Grande Catastrofe gli Isu combatterono un gigantesco conflitto passato alla storia come Guerra di Unificazione. Le guerre combattute dai Danann contro i Fir Bolg e i Fomori potrebbe dunque essere contestualizzate come una porzione di questa guerra antichissima, risalente a prima dell'anno 75.111 a.C, anno della nascita di Giunone.

Dato che il sistema delle Triadi ricorre anche tra i Danann, prende sempre più piede l'idea per cui quest'ultimi fossero una nuova etnia o realtà sociale degli Isu.

Altro fattore cardine è la presenza delle Triadi, un organo di governo che sembra fosse tipico degli Isu di etnia jotun: sappiamo fin troppo bene che Minerva, Giunone e Giove costituissero al tempo della Grande Catastrofe il gruppo noto come Triade Capitolina.

Di conseguenza anche il trittico composto da Núada, Dagda e Lúg potrebbe aver costituito una triade di governo dell'etnia Danann degli Isu; stesso per Macha e Badb e Mórrígan. Proprio quest'ultima è anche la dea che diede il nome alla nave di Shay Cormac, personaggio molto legato al concetto di fortuna. Anche la presenza di uno scudo chiamato Guardia di Mórrígan, sopra il quale è incisa un tipico nodo celtico chiamato triquetra, potrebbe essere un piccolo indizio lasciato nelle fasi di sviluppo per riferirsi a questa nuova etnia della Prima Civilizzazione.


Parlando ora di Lúg e Mórrígan più nello specifico, possiamo provare ad inquadrare con più precisione la loro collocazione sociale come Isu, in quanto al momento rimangono gli unici del pantheon celtico ad essere definitivamente confermati come tali.

Il primo potremmo immaginarlo come un genio multiforme e dai talenti molteplici, il cui figlio, Cú Chulainn, essendo un semidio, potrebbe in realtà essere un ibrido: questa eventualità implicherebbe la scoperta di una nuova linea di sangue legata agli Isu e intersecata con le discendenze umane; sarebbe peraltro il terzo ibrido conosciuto oltre Adamo ed Eva.

Mórrígan dal canto suo potrebbe essere una donna forte, risoluta, dalla natura bellicosa e, essendo lei la dea della fortuna, anche artefice della propria - il ci permetterebbe di collegarla a Shay, la cui capacità di usare l'Occhio dell'aquila in modo del tutto istintivo è da ricondursi ad una elevata concentrazione di geni Isu nel suo sangue, e dunque alla sua ascendenza diretta da questa razza.

La descrizione del Calderone di Dagda richiama molto quella di una Sindone; ma viste le proprietà di resurrezione potrebbe anche trattarsi una tecnologia più avanzata.

Una particolare attenzione va riservata anche all'argomento dei Quattro Tesori, le cui capacità richiamano l'appartenenza ad una tecnologia di gran lunga più avanzata rispetto a quella umana. Se la grande Claíomh Solais e la Lancia di Lúg potrebbero essere rispettivamente come una Spada e una Lancia dell'Eden, allora anche il Calderone di Dagda dovrebbe ricadere nella stessa categoria: le sue decantate proprietà curative e di resurrezione lasciano pensare ad una tecnologia simile se non superiore a quella delle Sindoni create da Conso.

La famosa Pietra del Destino invece potrebbe nascondere un tempio degli Isu come nel caso di Stonehenge, forse il luogo in cui sono custoditi i suddetti tre manufatti. Parlando di Stonehenge è anche curioso il suo collegamento con l’Irlanda: secondo le storie del ciclo arturiano il cerchio di megaliti fu traslato su ordine di Merlino direttamente dall’isola, con l’aiuto dei giganti, e collocato presso Amesbury.


Aldilà di ogni possibile suggestione, sembra abbastanza evidente che, in qualche modo, i Figli di Danu con cui si scontrerà affronterà Eivor sul suolo irlandese saranno intimamente collegati al popolo dei Túatha Dé Danann. La vasta quantità di leggende che caratterizza il quinti popolo, così come le sue fortissime analogie con la Prima Civilizzazione, lasciano spazio a pochi dubbi sul fatto che si tratti di un altro popolo degli Isu. L'unica cosa che rimane da fare è scoprirlo.

 

Appena qualche giorno fa, lo YouTuber andyreloads ha rilasciato sul suo canale un video in cui, esplorando tra i file del gioco, sembra in qualche misura confermare alcuni punti della teoria proposta nell'articolo medesimo. Ad onor della precisione, il tutto è solamente una potenziale conferma, che pur con un buon margine di credibilità, potrà essere veritiera solamente a DLC uscito. Di seguito, riassumiamo le scoperte dello YouTuber a proposito della prossima espansione:


  • Tra i file di gioco, sembrano essercene alcuni legati agli attacchi di un certo Balor: si menzionano un occhio di fuoco e un attacco pesante. Come abbiamo avuto modo di descrivere, Balor fu il sovrano dei Fomor che uccise il re Núada nella Seconda Battaglia di Mag Tuired. I file sembrano caratteristici di una boss fight, per cui è possibile che Balor compaia come Isu nemico di Eivor; ancora più verosimilmente, potremo interfarcciarci con il personaggo tornando di nuovo nei panni di Havi, portando alla luce, quindi, un altro pezzo di storia Isu attreverso i ricordi contenuti nel DNA di Eivor - come abbiamo appunto teorizzato. D'altronde abbiamo già fatto menzione di come gli dei scandinavi abbiano avuto a che fare con i Túatha Dé Danann.

  • Un altro file fa menzione di Gáe Bulg, la celebre lancia appartenuta prima a Lug l'Eclettico, un Isu confermato e uccisore di Balor, e successivamente a suo figlio Cú Chulainn. Abbiamo già teorizzato che, in analogia alla già presente Gungnir, potrebbe essere nientemeno che una Lancia dell'Eden.

Di seguito, il video da cui provengono le informazioni:




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