COME FUNZIONANO I FRUTTI DELL'EDEN?
- Connor1991
- 7 nov 2020
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 26 feb 2021

Materializzazione stessa delle brame più recondite dell'uomo, nonché eterno oggetto di contesa nella guerra tra Assassini e Templari, i Frutti dell'Eden sono uno degli elementi più iconici della tradizionale rivisitazione delle mitologie antiche proposta da Assassin's Creed. Questi sono dispositivi di creazione Isu progettati per esercitare diverse forme di ascendente su individui non appartenenti alla loro razza o con scarse concentrazioni del loro genoma antico; in una dimensione più larga possiamo includere manufatti capaci di garantire proprietà come prestazioni fisiche estreme, funzioni curative o spionaggio su larga scala.
Volessimo dare una definizione generale di cosa è un Frutto dell'Eden: tutti e soli dispositivi tecnologici al di fuori della portata intellettuale, tecnologica e fisica di un umano ordinario. Data questa rigorosa definizione, andiamo subito al nocciolo della questione; noto che molti di questi manufatti vennero progettati per dominare la barbara indole umana e sfruttarla come forza-lavoro, è possibile sfruttando disparate nozioni di fisica e biologia, spiegare il loro funzionamento? Lo scopo dell'articolo di oggi sarà proprio questo: provare ad analizzare la meccanica dei Frutti dell'Eden.

Per rispondere a questo quesito dobbiamo partire con l'analizzare il modo in cui la mente umana raccoglie, assimila ed elabora informazioni dall'ambiente esterno, e per farlo dovremo necessariamente passare per qualche piccola considerazione anatomica e fisiologica. Sostanzialmente sappiamo che il nostro organismo è in grado di recepire informazioni e dati dal mondo circostante attraverso gli organi di senso, ad ognuno dei quali corrisponde uno dei cinque sensi: al senso della vista corrisponde ad esempio l'occhio umano. Senza scendere troppo nel dettaglio, diremo che gli organi di senso sono costituti da unità cellulari specifiche, le quali sono rivestite da una membrana lipidica con una duplice funzione: isolare la cellula dall'ambiente esterno e recepire gli stimoli esterni mediante i cosiddetti recettori.
Ricevuto il segnale si verifica un cambiamento di polarità nella membrana, che viene elaborato mediante una cascata enzimatica e trasferito ai neuroni sensoriali afferenti. Questi trasducono ancora il segnale convertendolo in una carica elettrica che si esprime come potenziale di azione, ovvero il mezzo mediante il quale i neuroni del sistema centrale sono stimolati a rilasciare i neurotrasmettitori. Volendo recuperare l'esempio dell'occhio: esso riceve il fascio fotonico mediante le cellule retinali, lo elabora mediante una cascata proteica e la trasferisce al sistema nervoso centrale come informazione esterna; essa verrà rielaborata per fornirci il senso della vista, ovvero la risposta biologica dell’organismo allo stimolo esterno.
Si tratta naturalmente di fenomeni biologici altamente complessi, molto più di quanto abbiamo descritto, ma è necessario comunque avere un'idea generale di come funziona tutto ciò per capire dove vogliamo andare a parare. È comunque sia chiaro che i Frutti dell'Eden, per riuscire ad interagire con il cervello umano e sopprimerlo al loro volere, debbano raggiungerlo mediante uno dei cinque sensi; ricevendo il segnale dei manufatti i neuroni del cervello elaborano il segnale e restituiscono la risposta biologica, secondo lo stesso principio descritto sopra.

La domanda successiva che dobbiamo porci per risolvere il dilemma è la seguente: mediante quale senso, i Frutti riescono ad interagire con il cervello? Le risposte possono essere molteplici, visto che in realtà oltre ai cinque sensi canonici esistono altri sensi secondari mediante cui il corpo umano riceve informazioni esterne: la termopercezione ad esempio, ovvero la capacità di avvertire le variazioni di calore nell'ambiente. Possiamo venire a capo di questo domanda osservando il comportamento dei Frutti dell'Eden quando sono in stato di attività: spesso essi emettono luce e suoni di vario genere quando vengono utilizzati. In fisica il fenomeno della luce e del suono si esprimono come onde. Si definisce onda una qualunque perturbazione in grado di propagarsi nel tempo e nello spazio senza spostare materia, ed è proprio mediante l'emissione ondulatoria che il nostro corpo riceve informazioni dalla luce e dal suono.
La prima è un'onda elettromagnetica, mentre la seconda è l'autentica onda sonora. La luce colpisce l'occhio e l'onda sonora la membrana timpanica dell'orecchio; le cellule degli organi di senso quindi ricevono il segnale esterno, lo elaborano come descritto in precedenza, e lo mandano al sistema nervoso centrale per la costruzione della risposta biologica, cioè i sensi della vista e dell'udito. In estrema sintesi, i Frutti dell'Eden dovrebbero poter interagire con il cervello umano mediante l'emissione di onde sonore e luminose; il cervello quindi lo elabora secondo i suoi meccanismi fisiologici per come abbiamo descritto nei paragrafi precedenti.
Ma adesso viene il bello: la connessione tra manufatto e cervello umano avviene mediante l'emissione di onde, chiaro; ma come fa il manufatto a dominare la mente con cui si connette? Nella lore di Assassin's Creed sappiamo che tutto ciò avviene grazie ad uno speciale neurotrasmettitore che gli Isu hanno inserito nel cervello degli umani; questo neurotrasmettitore risponde alle onde emesse dal Frutto dell'Eden e fa partire una serie di reazioni biochimiche del cervello che lo assoggettano completamente.

Dominare la mente di una persona e quindi lo stesso individuo significa controllare sia la sua parte razionale sia quella irrazionale. Definiamo raziocinio la capacità autonoma dell'individuo di poter formulare pensieri e dedurre cosa lo circonda sulla base delle informazioni elaborate dal cervello, che come abbiamo visto assimila e modula tutti gli stimoli che riceve dall'ambiente circostante. Per dominare la parte razionale dunque, il Frutto dell'Eden deve assumere il controllo dei cinque sensi umani; quando il neurotrasmettitore Isu riceve le onde segnale mandate dal manufatto, avvia un processo biochimico che inibisce i cinque sensi umani e di conseguenza, assoggetta la mente dell'individuo al volere di chi bandisce il frutto.
Non abbiamo spiegato tuttavia la parte irrazionale della natura umana, quella non legata al puro intelletto bensì alla sfera emotiva: per controllare completamente un individuo bisogna anche dominare i suoi impeti e le sue emozioni, come amore, paura o felicità. Incredibile ma vero, studi recenti di neurologia e psichiatria hanno dimostrato come le emozioni siano determinate da alcune particolari reazioni che avvengono nel cervello, proprio per via della comunicazione tra i neurotrasmettitori.
Riprendiamo brevemente il percorso di attivazione dei neurotrasmettitori: mediante i recettori degli organi di senso, il corpo riceve la stimolazione dell’ambiente esterno e la elabora trasmettendolo ai neuroni afferenti, i quali convertono il segnale in una carica elettrica da spedire ai neuroni del sistema nervoso centrale. Vedendosi stimolati, questi rilasciano i neurotrasmettitori dalle vescicole per il trasporto dell’informazione; è stato scoperto però che alcuni neuroni maggiori hanno anche il compito di regolare il nostro umore e le nostre emozioni, mediante l’inibizione o la massiva secrezione di alcune sostanze biochimiche.

Quando ad esempio proviamo felicità è perché i neuroni stimolano un maggiore rilascio di endorfine e serotonina. L’amore invece è determinato da elevate quantità di serotonina, ossitocina e dopamina, mentre stati di ansia e depressione sono determinati da bassi livelli di ossitocina e dopamina, e da alti livelli di melatonina. Ecco dunque svelato il mistero! I Frutti dell’Eden emettono delle onde luminose e sonore, mediante le quali riescono a stimolare i cinque sensi del corpo umano e si connettono al neurotrasmettitore degli Isu; quest’ultimo riesce quindi ad avviare dei processi che permettono all’utilizzatore del manufatto di dominare la mente umana, controllandone sensi ed emozioni tramite la modulazione di alcune sostanze biochimiche!
Secondo questa spiegazione, le Mele dell’Eden potrebbero ad esempio assumere il controllo delle emozioni riducendo serotonina e ossitocina ai minimi livelli e innalzando la melatonina, così da portare il bersaglio umano ad uno stato di apatia totale. Il nostro ragionamento potrebbe anche spiegare il corretto funzionamento delle Daghe dell’Eden, che come è noto sono in grado di indurre tre sensazioni specifiche: paura, devozione e fede.
A questo punto potremmo anche spiegare il funzionamento di quei Frutti dell’Eden appositamente disegnati per la battaglia, come le Spade e la Lancia di Leonida: viste le alte prestazioni fisiche potrebbero causare una maggiore secrezione di adrenalina e noradrenalina, ovvero gli ormoni che si attivano quando ci sentiamo attaccati o minacciati, mentre il potenziamento fisico potrebbe essere dato da un incremento di acetilcolina, responsabile della contrazione e della forza muscolare.
Una spiegazione dal carattere molto scientifico, ma che ci permette di analizzare coerentemente il funzionamento di molti dei Frutti dell’Eden conosciuti; ovviamente ricordiamo che quanto espresso è solo una teoria frutto di conoscenze personali e logica, e non è da intendersi come canonica nonostante sia plausibile.
Sperando che l’articolo sia stato chiaro e di vostro gradimento, ringraziamo tutti i fan giunti a fine lettura.
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